Se è vero che sempre e comunque il mondo è diviso in due (quello che è e quello che non è - in fondo siamo nell'era digitale e ogni bit può valere o uno o zero) allora possono esistere due tipi di pazzie. Quella costruttiva e quella distruttiva.
Ma è vero anche che la realtà non è mai o tutta bianca o tutta nera, perciò ognuno di noi in fondo è al tempo stesso pazzo in modo costruttivo e pazzo in modo distruttivo. In alcune situazioni è l'uno, in altre situazioni è l'altro, in altre ancora si oscilla di qui e di là dalla linea.
La pazzia costruttiva ti da energia, e ti spinge ad andare fino in fondo nell'impresa (magari impossibile o senza speranza) in cui più o meno consciamente ci si è lanciati.
Poichè alla fine si va sempre a parlare d'amore, di sentimenti o cotte o quello che è, ecco che si può ben pensare che in fondo anche queste cose finiscano all'interno della pazzia costruttiva: l'energia e le idee che ti danno quelle sensazioni ti fanno diventare (o ti mantengono) pazzo.
Certo il problema è quando dalla pazzia costruttiva passi a quella distruttiva. Lì allora bisognerebbe tornare alla normalità, ma non esistendo, hai come unica speranza quella di trovare prima o poi una nuova pazzia costruttiva in cui investire e spendere le tue energie.
E così via, un'altalena che potrebbe, a dispetto della fisica, non fermarsi mai.
Ma se sei fortunato, si ferma dalla parte giusta (che è comunque una cuspide, punto di equilibrio instabile).
Ma la fortuna esiste?
Davvero il mondo è sempre composto da un insieme e il suo complementare?
A cosa serve questo post?
Bisogna sempre trovare un'applicazione pratica di una teoria?
Si deve per forza pensare ad una teoria?
Si può smettere di farsi domande e andare a dormire?
Una delle frasi che più mi piacciono di Matrix... Morpheus dice a Neo: "Smettila di pensare di colpirmi, colpiscimi e basta"